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- A 17 anni dal DPCM, si valutano le criticità sanitarie.
- Dati 2024 allarmano per disturbi psichiatrici e dipendenze.
- Focus su misure alternative alla reclusione per il reinserimento.
Il 31 marzo 2025, Napoli diventerà il centro nevralgico di un convegno di rilevanza nazionale, denominato “Salute in carcere: un diritto negato?”, un evento imperativo per esaminare le urgenti problematiche riguardanti l’assistenza sanitaria negli istituti penitenziari, la salute psichica e le dipendenze patologiche all’interno del sistema carcerario italiano. L’evento, organizzato dal Garante regionale della Campania per i diritti dei detenuti, Samuele Ciambriello, in sinergia con l’organismo di monitoraggio regionale dedicato alle condizioni di vita dietro le sbarre, si terrà nella sala “G. Siani” del Consiglio regionale campano, con orario previsto tra le 9:30 e le 17:00.
Un’analisi a 17 anni dal DPCM: criticità e prospettive
Il convegno si configura come un’occasione di ripensamento a diciassette anni dall’applicazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM), il quale ha delegato le responsabilità sanitarie degli istituti di pena al Sistema Sanitario Nazionale. L’intento è di valutare le difficoltà riscontrate e le azioni positive intraprese in questo lasso di tempo, ponendo l’accento sulle mancanze sanitarie e trattamentali, sulla salute mentale e sulla piaga della tossicodipendenza, così come sull’indispensabilità di incrementare l’utilizzo di misure alternative alla reclusione.
Samuele Ciambriello ha voluto sottolineare la rilevanza di portare all’attenzione pubblica questa tematica, mettendo in luce come i dati del 2024 abbiano messo in evidenza una serie di criticità correlate all’assistenza sanitaria all’interno degli istituti di pena, esacerbate dalla scarsità di risorse e dalla penuria di personale medico. Particolarmente allarmanti si rivelano i numeri inerenti ai detenuti affetti da disturbi psichiatrici e dipendenze, una situazione che sovente rimane inespressa e misconosciuta dalle istituzioni.
I protagonisti del dibattito: istituzioni, esperti e operatori del settore
All’evento prenderanno parte numerose figure istituzionali, esperti del settore e operatori penitenziari, tra cui giudici di sorveglianza, consiglieri regionali, direttori delle ASL, responsabili delle comunità terapeutiche per tossicodipendenti, garanti territoriali, avvocati, assistenti sociali, dirigenti sanitari e responsabili dei SerD (Servizi per le Dipendenze) operanti nell’ambito penale.
La giornata sarà suddivisa in tre sessioni principali:
Prima sessione (ore 9:30): focalizzata sul diritto alla salute in carcere a 17 anni dal DPCM, con interventi di Tullio Morello (Magistrato componente del CSM), Antonio Postiglione (Direttore Generale per la Tutela della salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario regionale della Campania), Gianluca Lauro (Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord), Ciro Verdoliva (Direttore generale dell’Azienda sanitaria locale Napoli 1 centro), Simona Di Monte (Avvocato generale presso la Corte di appello di Napoli), Stefano Anastasia (Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale del Lazio), Tonino Palmese (Garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Napoli) e Vincenzo Alaia (Presidente della V Commissione sanità e sicurezza sociale della Regione Campania).
Seconda sessione (ore 12:00): incentrata sulla condizione psicologica dietro le sbarre e le opzioni estranee alla detenzione, con contributi di Aldo Policastro, Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Napoli; Amedeo Blasotti, Direttore generale dell’Azienda sanitaria locale di Caserta; Sissj Flavia Pirozzi, Presidente dell’Ordine degli Assistenti sociali della Campania; Patrizia Mirra, Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli; Giuseppe Nese, Responsabile del Coordinamento UOC Sanità Penitenziaria dell’ASL Caserta; Domenico Dragone, Direttore del Dipartimento di salute mentale e delle dipendenze dell’ASL Avellino; Carlo Mele, Garante dei diritti dei detenuti della provincia di Avellino; e Maria Carla Covelli, Direttore dell’Ufficio III Servizi sanitari del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria.
Terza sessione (ore 15:00): incentrata sul tema della tossicodipendenza, con interventi di Gennaro Pastore (Direttore dipartimento UOS Serd Area penale ASL Napoli 1), Marco Puglia (Coordinatore Ufficio di sorveglianza Tribunale Santa Maria C. V.), Antonio Maria Pagano (Responsabile UOSD Tutela salute Adulti e Minori Area Penale ASL Salerno), Concetta Felaco (Direttrice dell’Istituto a custodia attenuata per tossicodipendenti di Eboli), Gaetano Malerba assistente sociale nel carcere di Santa Maria C. V., Rosanna Iorio, figura di riferimento per l’area penale nella Comunità Leo Amici di Maddaloni; Raffaela Letizia, responsabile pedagogica della Comunità Emmanuel di Faicchio; Bruno Mellano, garante per i diritti dei soggetti sottoposti a restrizioni della libertà personale in Piemonte; e Pisacane Raffaele Maria, segretario della V Commissione Sanità e Sicurezza Sociale della Regione Campania.

Un diritto fondamentale troppo spesso negato
Il convegno si pone l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di garantire il diritto alla salute in carcere, un diritto fondamentale sancito dall’articolo 32 della Costituzione Italiana. Come sottolineato da Ciambriello, è fondamentale superare la visione dei luoghi detentivi come “discariche di esseri umani” e promuovere invece percorsi di riabilitazione e reinserimento sociale.
L’iniziativa, con il sostegno del Garante della Campania per i diritti dei reclusi, Samuele Ciambriello, in sinergia operativa con l’organismo regionale di monitoraggio della condizione carceraria, avrà luogo presso la sala “G. Siani” del Consiglio regionale campano, con inizio alle 9:30 e conclusione prevista per le 17:00.
L’appuntamento ha ricevuto il sostegno dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Campania, come pure dell’Ordine degli Avvocati di Napoli e Napoli Nord, che forniranno crediti formativi professionali ai partecipanti.
Verso un futuro di maggiore umanità e giustizia: la salute mentale come chiave di volta
Il convegno “Salute in carcere: un diritto negato?” rappresenta un’occasione imperdibile per affrontare le criticità del sistema penitenziario italiano e per promuovere un approccio più umano e rispettoso della dignità delle persone private della libertà personale. La salute mentale, in particolare, emerge come un elemento cruciale per garantire il benessere dei detenuti e per favorire il loro reinserimento nella società.
La dimensione del benessere psicologico all’interno degli istituti di pena si presenta come un argomento complesso e delicato, sovente sottovalutato, ma di primaria importanza. Una nozione base di psicologia cognitiva ci ricorda che l’ambiente in cui viviamo influenza profondamente i nostri pensieri, emozioni e comportamenti. Il contesto carcerario, con le sue restrizioni, la deprivazione sensoriale e la mancanza di stimoli, può avere un impatto devastante sulla salute mentale dei detenuti, esacerbando preesistenti vulnerabilità o scatenando nuovi disturbi.
Una nozione più avanzata di psicologia comportamentale ci suggerisce che l’utilizzo di tecniche di modificazione del comportamento, come il rinforzo positivo e la terapia cognitivo-comportamentale, può essere efficace nel promuovere comportamenti adattivi e nel ridurre i comportamenti problematici all’interno del carcere. Inoltre, è fondamentale creare un ambiente terapeutico che favorisca la comunicazione, l’espressione emotiva e lo sviluppo di abilità di coping.
Riflettiamo: cosa possiamo fare, come singoli cittadini e come società, per garantire che le persone private della libertà personale abbiano accesso a cure adeguate per la loro salute mentale?* Come possiamo contribuire a superare lo stigma associato alla malattia mentale e a promuovere una cultura di inclusione e rispetto all’interno e all’esterno del carcere? La risposta a queste domande è un passo fondamentale verso un futuro di maggiore umanità e giustizia.
- Pagina del Consiglio Regionale della Campania sul Garante dei detenuti.
- Pagina del Consiglio Regionale che annuncia l'intitolazione della sala a Giancarlo Siani.
- DPCM 1 aprile 2008: Modalità e criteri per il trasferimento sanità penitenziaria.
- Pagina dedicata a Ciro Verdoliva, Direttore generale dell’Azienda sanitaria locale Napoli 1 Centro.
- Pagina di presentazione di Tullio Morello, magistrato ed ex membro del CSM.
- Pagina della Regione Campania relativa alla Direzione Generale per la Salute.
- Pagina del Garante con dettagli sul convegno 'Salute in carcere'.
- Approfondimento sui servizi offerti per le dipendenze, inclusi i SerD.