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Innovazione terapeutica: la vela come strumento di guarigione per i pazienti oncologici

Scopri come il progetto 'Pazienti a bordo' trasforma la navigazione in un potente alleato per il benessere mentale e fisico, offrendo una nuova prospettiva di guarigione e resilienza.
  • Il progetto "Pazienti a bordo" è nato dalla collaborazione tra il Centro Velico Caprera e l'Istituto Europeo di Oncologia di Milano.
  • La regata "Una vela per la vita" si è tenuta il primo settembre 2024, celebrando il successo del progetto.
  • L'evoluzione del progetto in "Progetto Vita" mira a includere un pubblico più ampio per migliorare il benessere psicologico.

Il Potere Terapeutico della Vela

Il progetto “Pazienti a bordo”, nato dalla collaborazione tra il Centro Velico Caprera e l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, rappresenta un’innovativa iniziativa terapeutica che utilizza la vela come strumento di guarigione per pazienti oncologici. Questo programma, dedicato alla memoria di Paolo Martano, figura storica del Centro Velico, ha dimostrato come il contatto con il mare e la navigazione possano contribuire significativamente al benessere psicologico dei partecipanti. La regata “Una vela per la vita”, tenutasi il primo settembre 2024, ha celebrato non solo la memoria di Martano, ma anche il successo di un progetto che ha trasformato l’isola di Caprera in un rifugio sicuro per coloro che cercano di superare traumi profondi.

Un Viaggio di Autoscoperta

Nina Kakhidze, una delle partecipanti al progetto, ha condiviso la sua esperienza di trasformazione. Originaria di Mosca e residente in Italia da vent’anni, Nina ha trovato nella vela un mezzo per affrontare le sue paure e insicurezze post-diagnosi oncologica. La sua testimonianza evidenzia come l’apprendimento delle tecniche di navigazione, dalle andature ai nodi, accompagnato da sessioni di psicoterapia, possa portare a una profonda comprensione e accettazione di sé. “La barca a vela per me è stata una specie di macchina del tempo,” afferma Nina, sottolineando come una settimana in mare possa sembrare un viaggio di sette anni, ricco di introspezione e crescita personale.

Simbolismo e Liberazione

Il progetto ha implementato metodologie simboliche capaci di permettere ai partecipanti un vero e proprio processo di liberazione dai propri traumi emotivi. Durante le sessioni gruppali, è stata offerta alle pazienti la possibilità di esternare i propri sentimenti attraverso modalità atipiche, quali ad esempio sconfinati urli collettivi sulla spiaggia, oppure l’atto emblematico di distruggere fogli contenenti scritti sulle esperienze da abbandonare. Tali attimi d’intensa catarsi comune sono stati determinanti nel promuovere un percorso terapeutico più profondo rispetto al consueto approccio medico, presentando così un nuovo modello nella gestione delle esperienze traumatiche.

Un Nuovo Capitolo: Progetto Vita

L’evoluzione del progetto “Pazienti a bordo” in “Progetto Vita” segna un passo avanti verso l’inclusione di un pubblico più ampio, estendendo i benefici della vela a chiunque desideri migliorare il proprio benessere psicologico. Stefano Crosta, Presidente della Fondazione CVC-Centro Velico Caprera Ets, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, che mira a offrire un’esperienza di guarigione e crescita personale a tutti coloro che vi partecipano. La vela diventa così un simbolo di rinascita e resilienza, un’opportunità per riconnettersi con se stessi e con gli altri in un ambiente naturale e stimolante.

Riflessioni Finali

Nel contesto della psicologia cognitiva, il progetto “Pazienti a bordo” offre un esempio tangibile di come le esperienze sensoriali e fisiche possano influenzare positivamente la salute mentale. La navigazione a vela, con la sua combinazione di sfida fisica e contemplazione mentale, fornisce un ambiente unico per esplorare e ristrutturare le proprie percezioni e convinzioni. La teoria del coping, che si concentra su come le persone affrontano lo stress e le avversità, trova qui una perfetta applicazione pratica, mostrando come l’acquisizione di nuove competenze e la condivisione di esperienze possano rafforzare la resilienza individuale.

A un livello più avanzato, il concetto di resilienza post-traumatica emerge come un tema centrale. Questa idea, che suggerisce che le persone possano non solo recuperare da eventi traumatici, ma anche crescere e svilupparsi ulteriormente, è ben esemplificata dalle esperienze dei partecipanti al progetto. La capacità di trasformare una sfida in un’opportunità di crescita è una delle lezioni più preziose che possiamo trarre da iniziative come questa. Meditando su quanto vissuto, si presenta la questione: quali strategie potremmo adottare affinché tali principi possano essere integrati nella nostra routine quotidiana, utili nell’affrontare le difficoltà che ci siamo trovati a fronteggiare personalmente?


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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