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Daccapo: l’associazione che supporta le vittime di traumi cranici e le loro famiglie

Approfondimento sull'impegno a 360 gradi dell'associazione Daccapo, dai progetti di prevenzione nelle scuole alla riabilitazione neuropsicologica post-Covid, per un supporto completo e innovativo.
  • Daccapo offre un supporto a 360 gradi, affrontando le problematiche fisiche, psicologiche, cognitive e comportamentali derivanti da cerebrolesioni acquisite.
  • Il "Progetto Erica" si concentra sulla prevenzione degli incidenti stradali nelle scuole, sensibilizzando i giovani sui rischi e le conseguenze di comportamenti scorretti, con un'attenzione particolare all'aumento degli incidenti che coinvolgono i monopattini elettrici.
  • Il progetto "Neurocovid" fornisce riabilitazione neuropsicologica ai pazienti post-Covid-19, offrendo servizi come la valutazione neuropsicologica presso l'Ulss 6 Euganea e consulenza psicologica sia ai pazienti che ai loro familiari.

L’associazione Daccapo, con sede nel padovano, si dedica attivamente al supporto di persone colpite da traumi cranici, mirando a sensibilizzare l’opinione pubblica e a fornire assistenza completa. Fondata e presieduta da Antonietta Rossana Rossetto, l’organizzazione si concentra principalmente sui giovani che hanno superato un trauma e il coma, guidandoli verso un recupero cosciente e ottimistico.

L’impegno di Daccapo: un approccio olistico

Daccapo si impegna a fornire un supporto a 360 gradi, affrontando le problematiche fisiche, psicologiche, cognitive e comportamentali che derivano da una cerebrolesione acquisita. L’associazione offre anche un sostegno morale e tecnico ai familiari, aiutandoli a prendersi cura dei propri cari e a collaborare attivamente con i terapisti per realizzare un programma rieducativo personalizzato. Un aspetto cruciale dell’operato di Daccapo è la sensibilizzazione e l’informazione dell’opinione pubblica sui molteplici problemi che coinvolgono le vittime di cerebrolesioni e i loro familiari. L’associazione organizza campagne di raccolta fondi per finanziare le attività assistenziali e promuovere la consapevolezza. Inoltre, Daccapo collabora con ospedali, università ed enti che operano nel settore della disabilità per scambiare dati ed esperienze e realizzare programmi di rieducazione, reinserimento e ricerca. L’associazione promuove e realizza attività formative, sportive dilettantistiche, ludiche, culturali e turistiche aperte a tutti, a soggetti abili e meno abili, favorendo l’integrazione e l’inclusione sociale.

Il progetto Erica: prevenzione e sensibilizzazione nelle scuole

Uno dei progetti più significativi di Daccapo è il “Progetto Erica”, dedicato alla memoria di Erica Ferrazza, psicologa e collaboratrice dell’associazione prematuramente scomparsa. Questo progetto si concentra sulla prevenzione degli incidenti stradali nelle scuole, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sui rischi e le conseguenze di comportamenti scorretti sulla strada. Il progetto mira a diffondere comportamenti corretti e consapevoli durante la circolazione, sia a bordo di mezzi di trasporto che a piedi, promuovendo l’uso del casco e la guida sicura della bicicletta. Un’attenzione particolare è rivolta all’aumento degli incidenti che coinvolgono i monopattini elettrici. Attraverso incontri condotti dalla dottoressa Giulia Nania, psicologa di area neuropsicologica, il progetto Erica punta a stimolare il pensiero critico e riflessivo nei giovani, incoraggiandoli a valutare i fattori di rischio e le possibili conseguenze degli incidenti stradali. Il fine ultimo del progetto è aderire alle due missioni cardine dell’associazione: prendersi cura delle difficoltà sul piano fisico, psicologico, cognitivo e comportamentale, oltre che della reintegrazione sociale, scolastica e professionale di chi ha subito lesioni cerebrali, e accrescere la consapevolezza e fornire informazioni dettagliate in merito ai problemi complessi che affliggono sia le persone colpite da tali lesioni, sia le loro famiglie.

L’impatto del Neurocovid: riabilitazione neuropsicologica post-Covid-19

Daccapo è attivamente impegnata nel progetto “Neurocovid”, che mira a fornire riabilitazione neuropsicologica ai pazienti che hanno subito un’infezione da Covid-19. È stato riscontrato che alcune persone che hanno contratto l’infezione presentano difficoltà di memoria, attenzione e altre funzioni cognitive. L’iniziativa prevede l’attivazione di svariati servizi, in connessione con le strutture sanitarie e assistenziali locali, tra cui: uno sportello dedicato alla valutazione neuropsicologica delle capacità cognitive per i pazienti che si sono rivolti ai servizi sanitari dell’Ulss 6 Euganea. Un servizio di supporto neuropsicologico è stato attivato, esso include interventi riabilitativi a livello cognitivo e comportamentale, unitamente a un monitoraggio svolto anche tramite strumenti telematici. E’ offerto un servizio di consulenza psicologica e/o psicoterapeutica destinato sia ai pazienti, sia ai loro familiari. E’ previsto un percorso di accompagnamento per il rientro nella quotidianità. Si prevede l’organizzazione di un evento conclusivo, indirizzato in particolare ai medici di base. Il progetto “Neurocovid” rappresenta una risposta concreta alle nuove sfide poste dalla pandemia, dimostrando l’impegno di Daccapo nell’adattarsi alle esigenze emergenti della comunità.

Daccapo: un faro di speranza per le vittime di traumi cranici

L’associazione Daccapo si distingue per il suo approccio olistico e multidisciplinare, che mira a fornire un supporto completo alle persone colpite da traumi cranici e alle loro famiglie. Attraverso progetti innovativi come il “Progetto Erica” e “Neurocovid”, Daccapo si impegna a sensibilizzare l’opinione pubblica, prevenire gli incidenti stradali e fornire riabilitazione neuropsicologica ai pazienti post-Covid-19. L’associazione rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la comunità, offrendo un faro di speranza e un sostegno concreto a chi si trova ad affrontare le sfide complesse che derivano da un trauma cranico.

Amici lettori, spero che questo articolo vi abbia toccato il cuore e vi abbia fatto riflettere sull’importanza della prevenzione e del sostegno alle persone colpite da traumi cranici.

Un concetto base di psicologia cognitiva che possiamo applicare a questo tema è la plasticità cerebrale. Il nostro cervello ha la capacità di riorganizzarsi e formare nuove connessioni neurali anche dopo un trauma. Questa capacità è fondamentale per il recupero e la riabilitazione delle persone con cerebrolesioni.

Un concetto più avanzato è quello della teoria della mente. Questa teoria si riferisce alla capacità di comprendere e prevedere i pensieri, le emozioni e le intenzioni degli altri. Le persone con traumi cranici possono avere difficoltà a sviluppare o mantenere questa capacità, il che può influire sulle loro relazioni sociali e sulla loro capacità di interagire con gli altri.

Vi invito a riflettere su come possiamo contribuire a creare una società più inclusiva e consapevole, in cui le persone con traumi cranici possano trovare il sostegno e le opportunità di cui hanno bisogno per ricostruire le loro vite.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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