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Come superare i traumi infantili con il gioco della sabbia

Scopri come la Sand Play Therapy, presentata al festival Soul di Milano, aiuta i bambini a rielaborare esperienze traumatiche attraverso un approccio non verbale e la ricostruzione della fiducia.
  • Il Gioco della Sabbia aiuta a elaborare traumi inesprimibili a parole.
  • Tecnica ideata da Dora Maria Kalff, allieva di Carl Gustav Jung.
  • La stanza di terapia contiene miniature di persone, animali, case, ecc.
  • Assenza di verbalizzazione: l'adulto è un testimone empatico.
  • Un trauma non elaborato porta a una profonda sfiducia.
  • La manipolazione della sabbia stimola la sensorialità bloccata.

L’importanza della Fiducia e il Gioco della Sabbia: Un Approccio Terapeutico Innovativo

Il festival di spiritualità Soul, svoltosi a Milano dal 19 al 23 marzo 2025, ha posto al centro della sua riflessione il tema della fiducia, esplorandone le molteplici sfaccettature. Tra i numerosi eventi, un incontro ha catturato in modo particolare l’attenzione: quello con la psicanalista Eva Pattis Zoja, incentrato sulla tecnica terapeutica del “Gioco della Sabbia”. Questa metodologia si rivela particolarmente efficace nel supportare bambini e ragazzi nell’elaborazione di traumi profondi, spesso inesprimibili a parole, derivanti da esperienze di guerra o calamità naturali.

Il Gioco della Sabbia: Un Linguaggio Oltre le Parole

Il Gioco della Sabbia, noto anche come Sand Play Therapy, è stato ideato dalla psicoterapeuta zurighese Dora Maria Kalff, allieva di Carl Gustav Jung. Questa tecnica offre uno spazio sicuro e protetto, un “temenos” come lo definirebbe Jung, dove i bambini possono esprimere il proprio mondo interiore attraverso la manipolazione della sabbia e l’utilizzo di miniature. La stanza di terapia è allestita con scaffalature che ospitano una vasta gamma di oggetti in miniatura: persone, animali, case, mezzi di trasporto, alberi, oggetti di uso quotidiano e figure fantastiche. Il bambino è invitato a scegliere gli oggetti che più lo attraggono e a disporli nella sabbiera, creando una scena che riflette il suo stato emotivo e le sue esperienze traumatiche.
La peculiarità di questo approccio risiede nell’assenza di verbalizzazione. L’adulto presente, che può essere un terapeuta o un volontario con una formazione di base, assume il ruolo di testimone empatico, offrendo uno spazio di ascolto non giudicante. La fiducia nel processo di autoregolazione psichica del bambino è fondamentale. Come spiega Eva Pattis Zoja, “il gioco non è solo un gioco ma una vera rielaborazione di cose che sono successe al bambino. Cose difficili. Le rappresenta nella sabbia con l’aiuto di piccole miniature. E questo lui lo fa solo con questa situazione in cui è li con un adulto che sta li con una presenza non verbale”.

La Sabbia come Metafora della Vita e del Corpo

La scelta della sabbia come elemento centrale della terapia non è casuale. La sabbia, con la sua duplice natura di solido e fluido, offre infinite possibilità di manipolazione e di espressione. Ricorda il mare, la spiaggia, elementi familiari e rassicuranti per il bambino. Permette di costruire e distruggere, di seppellire e di dissotterrare, offrendo un’esperienza sensoriale ricca e coinvolgente.
Tramite il supporto di riproduzioni in scala ridotta, riesce a tradurre i vissuti nella dimensione tangibile della sabbia.
Quando si è patito un trauma di proporzioni rilevanti, ogni aspetto del reale può generare spavento e angoscia.
La presenza di un adulto che offre il proprio sostegno contribuisce a ristabilire un clima di fiducia.
Soprattutto, l’assenza di affidamento negli altri impedisce una valutazione serena delle circostanze.
Tramite il supporto di riproduzioni in scala ridotta, riesce a tradurre i vissuti nella dimensione tangibile della sabbia. Quando si è patito un trauma di proporzioni rilevanti, ogni aspetto del reale può generare spavento e angoscia.
La presenza di un adulto che offre il proprio sostegno contribuisce a ristabilire un clima di fiducia.
Soprattutto, l’assenza di affidamento negli altri impedisce una valutazione serena delle circostanze.
Tramite il supporto di riproduzioni in scala ridotta, riesce a tradurre i vissuti nella dimensione tangibile della sabbia.
Soprattutto, l’assenza di affidamento negli altri impedisce una valutazione serena delle circostanze.

La manipolazione della sabbia stimola la sensorialità, spesso bloccata a seguito di un trauma. Il corpo, traumatizzato e chiuso in sé stesso, ritrova gradualmente la capacità di sentire, di percepire odori, suoni, temperature. Questo processo di riappropriazione del corpo è fondamentale per la ricostruzione della fiducia in sé stessi e nel mondo circostante.

Rielaborare il Trauma e Ritrovare la Fiducia nel Futuro

Il Gioco della Sabbia si rivela uno strumento prezioso per aiutare i bambini a superare i traumi e a ritrovare la fiducia nel futuro. Un trauma non elaborato può portare a una chiusura emotiva, a difficoltà relazionali e a una profonda sfiducia nel mondo. Come sottolinea Eva Pattis Zoja, “un trauma che resta dentro, chiude all’espressione di sentimenti e di relazioni. Ma soprattutto questa sfiducia profonda in tutto non permette di giudicare le situazioni”.

La terapia con il Gioco della Sabbia offre ai bambini la possibilità di esprimere il proprio dolore in modo non verbale, di rielaborare le proprie esperienze traumatiche e di ricostruire la propria identità. La presenza di un adulto empatico e non giudicante, la manipolazione della sabbia e l’utilizzo delle miniature creano uno spazio sicuro e protetto dove il bambino può ritrovare la fiducia in sé stesso e nel mondo circostante.

Un Ponte Verso la Resilienza: Il Potere Trasformativo del Gioco

Il Gioco della Sabbia, con la sua semplicità e profondità, ci ricorda il potere trasformativo del gioco e dell’espressione creativa. In un mondo sempre più complesso e traumatico, è fondamentale offrire ai bambini strumenti efficaci per elaborare le proprie esperienze e per costruire un futuro di speranza e di resilienza.

La fiducia, come un granello di sabbia, può sembrare fragile e insignificante, ma un milione di granelli insieme possono formare una spiaggia, una base solida su cui costruire il nostro futuro.
Nozione base di psicologia cognitiva: Il Gioco della Sabbia sfrutta la capacità del cervello di elaborare informazioni attraverso canali non verbali, bypassando le difese consce e permettendo l’accesso a contenuti emotivi profondi.
Nozione avanzata di psicologia cognitiva:* La Sand Play Therapy si basa sui principi della teoria dell’attaccamento e della mentalizzazione, favorendo la creazione di una relazione terapeutica sicura e supportiva che permette al bambino di esplorare e integrare le proprie esperienze traumatiche.

Riflessione personale: Quanto spesso ci fermiamo ad ascoltare il linguaggio non verbale dei bambini? Quanto spazio diamo all’espressione creativa come strumento di elaborazione emotiva? Forse, dovremmo imparare dai bambini e riscoprire il potere trasformativo del gioco e della fiducia.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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