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- La relazione di oltre 500 pagine della consulente Miazzi evidenzia la cura delle affidatarie.
- K. ha mostrato un miglioramento significativo nel benessere psicologico grazie a F. e D.
- Dopo l'allontanamento, K. ha subito un peggioramento rispetto al periodo di affido.
Nel contesto del processo sui presunti affidi illeciti noti come “Angeli e Demoni”, emerge una narrazione che contrasta con le accuse iniziali. La consulente Samantha Miazzi, psicologa e psicoterapeuta specializzata in traumi complessi, ha presentato una relazione dettagliata di oltre 500 pagine, evidenziando un quadro di cura e attenzione straordinaria da parte delle affidatarie F. e D. nei confronti della piccola K. Le intercettazioni, le relazioni dei servizi sociali e le comunicazioni delle affidatarie descrivono un ambiente familiare amorevole e protettivo, in netto contrasto con le accuse di maltrattamenti.
K., affidata a F. e D. nel 2016, era una bambina segnata da traumi profondi, con sintomi di disregolazione emotiva, comportamenti regressivi e adultizzati, disturbi del sonno e comportamenti sessualizzati. Questi sintomi erano compatibili con un Disturbo traumatico dello sviluppo, derivante da esperienze avverse nei primi anni di vita, tra cui violenza assistita e trascuratezza emotiva. Le affidatarie hanno dimostrato una buona genitorialità, contribuendo a un miglioramento significativo del benessere di K.
Il Ruolo delle Affidatarie nel Benessere di K.
Le affidatarie F. e D. hanno svolto un ruolo cruciale nel miglioramento del benessere psicologico di K., dimostrando una dedizione straordinaria e una sensibilità non comune. La loro funzione genitoriale è stata descritta come protettiva e regolativa, contribuendo a un trend di miglioramento costante nel comportamento e nelle relazioni di K. durante il periodo di affido. Questo miglioramento è stato particolarmente evidente se confrontato con il peggioramento documentato dopo l’allontanamento di K. dalle affidatarie.
Le affidatarie hanno sempre rispettato e dato rilievo ai sentimenti di K. nei confronti dei suoi genitori biologici, sollecitando i Servizi Sociali affinché la bambina potesse passare più tempo con loro. Questo atteggiamento dimostra una funzione genitoriale avveduta e responsabile, focalizzata sul benessere mentale di K.
- 🌟 Straordinario esempio di amore e dedizione......
- ⚠️ Accuse gravissime che non possono essere ignorate......
- 🤔 Rigenerativa forza dell'ambiente familiare e l'eterno dibattito......
Critiche alla Relazione della Procura
La consulente Miazzi ha sollevato osservazioni critiche riguardo alla relazione di Elena Francia, consulente della procura, sottolineando rilevanti mancanze metodologiche, tra cui l’assenza di un’analisi diretta di K.
I ricordi distorti sono problematici e quando si verificano, posson riguardare principalmente aspetti marginali o realtà possibili, piuttosto che esperienze traumatiche sofisticate. Le affidatarie hanno sempre dimostrato una profonda cura nei confronti delle emozioni di K., contribuendo a un ambiente che si basava su supporto e protezione.
Un Percorso di Recupero Interrotto
Lontananza da casa delle affidatarie ha portato un’ulteriore ferita, accentuando le fragilità già esistenti e fermando un percorso di recupero che sembrava già avviato verso stabilità maggiore. La cattiva rappresentazione delle affidatarie, incriminate di abuso, ha desestabilizzato ulteriormente K., che aveva considerato F. e D. una nuova casa amorevole.
La consulente Miazzi ha sottolineato che la separazione dalla famiglia originaria rappresenta un evento che può traumatizzare ogni bambino, ma per K. si inquadra in un contesto di relazioni precedentemente disfunzionali. Le affidatarie si sono comportate correttamente, segnalando le osservazioni relative al comportamento di K. alle autorità preposte, riflettendo comportamenti che mostrano funzioni genitoriali orientate alla promozione del benessere psicologico di K.
Conclusioni e Riflessioni
La vicenda di K. e delle sue affidatarie offre uno spunto di riflessione sulla complessità delle relazioni familiari e sull’importanza di un ambiente protettivo e amorevole per il benessere psicologico dei bambini. La psicologia cognitiva ci insegna che le esperienze infantili possono avere un impatto duraturo sullo sviluppo emotivo e comportamentale, e che un supporto adeguato può contribuire a un percorso di recupero positivo.
In un contesto avanzato, la psicologia comportamentale sottolinea l’importanza di riconoscere e intervenire sui comportamenti disfunzionali, promuovendo strategie di coping adattive e relazioni sicure. La storia di K. ci ricorda che, nonostante le avversità, è possibile costruire un futuro migliore attraverso la comprensione, l’empatia e il rispetto delle emozioni. Riflettere su questi temi ci invita a considerare l’importanza di un approccio olistico e sensibile nella cura dei bambini che hanno vissuto traumi, riconoscendo il potere trasformativo dell’amore e del sostegno.