E-Mail: [email protected]
- 75% degli adolescenti ha consumato alcol, il 40% in luoghi vietati.
- Il 24% degli intervistati usa psicofarmaci senza ricetta medica.
- Oltre il 53% passa più di due ore sui social media.
L’allarme tra gli adolescenti: Un’analisi approfondita sui comportamenti a rischio
Un quadro preoccupante emerge dalle recenti indagini condotte sugli adolescenti italiani, in particolare quelli appartenenti alla generazione Alpha, nati all’inizio degli anni 2010. I dati raccolti tra il 2023 e il 2024 rivelano un aumento allarmante del consumo di alcol, tabacco, psicofarmaci e altre sostanze psicoattive, spesso senza prescrizione medica. Questo fenomeno, amplificato dalla “modernità liquida” caratterizzata da complessità, ipertecnologia, fluidità e incertezza, solleva interrogativi profondi sul benessere mentale e fisico dei giovani.
L’Osservatorio per le Dipendenze della Provincia di Treviso, nato nel 2022, ha somministrato 3.685 questionari a studenti di diverse scuole superiori, evidenziando come il 75% degli intervistati abbia ammesso di aver consumato alcolici, con il 40% di questi che ha bevuto in locali dove vige il divieto per i minorenni. Un’eguale percentuale ha riferito almeno un’ubriacatura nell’ultimo mese, mentre il 40% ha praticato “binge drinking”.

L’uso di sostanze e i fattori di rischio
L’indagine mette in evidenza un significativo incremento nell’assunzione di nicotina tramite le sigarette elettroniche; questo fenomeno segna una netta inversione rispetto alle dinamiche passate in cui i maschi predominavano nel consumo. La cannabis continua a mantenere il titolo di sostanza illegale maggiormente consumata tra gli adolescenti e si nota un aumento nell’uso man mano che ci si avvicina all’età adulta. Ciò che emerge come estremamente preoccupante è l’adozione degli psicofarmaci senza ricetta medica: ben il 24% degli intervistati ne fa uso – la maggior parte ragazze – spinti dalla necessità di sentirsi meglio nel proprio corpo e ottenere risultati scolastici superiori.
In aggiunta ai già citati pericoli rappresenta causa d’allerta anche l’utilizzo crescente degli energy drink; questi sono spesso scelti non solo per potenziare le capacità atletiche ma anche per ragioni legate alla cura dell’aspetto fisico; una scelta frequentemente associata ad altri atteggiamenti rischiosi. Inoltre, risulta inquietante la quantità complessiva di tempo speso sui social media: infatti oltre il 53% dei ragazzi ammette di investire giornalmente oltre due ore su queste piattaforme virtuali.
Correlazioni tra comportamenti protettivi e a rischio
L’inchiesta ha avuto l’obiettivo di delineare le interconnessioni esistenti tra comportamenti protettivi e rischiosi. Questo è stato realizzato attraverso l’analisi di variabili quali: il livello della lettura individuale, l’attività sportiva praticata, il risultato negli studi scolastici; insieme alla soddisfazione personale, al contesto economico del nucleo familiare, alla coabitazione con entrambi i genitori e all’intensità dei dialoghi intergenerazionali. I dati raccolti evidenziano come tali elementi si intreccino in modo complesso per dare origine ad evoluzioni favorevoli o esperienze problematiche.
Particolarmente significativo è stato rilevare che quegli adolescenti costantemente impegnati nello sport correlano un rendimento accademico elevato insieme a una forte percezione positiva del proprio essere; questo li rende significativamente meno inclini all’utilizzo di sostanze psicoattive o all’adozione di condotte rischiose. In contrapposizione, invece, si pongono quei giovani appartenenti a famiglie economicamente svantaggiate; costoro mostrano maggiori difficoltà nei rapporti comunicativi col proprio nucleo parentale e avvertono uno stato d’animo sotto pressione riguardo agli impegni scolastici – tutte circostanze che aumentano la loro vulnerabilità.
Strategie di intervento e prevenzione: Un approccio olistico
Di fronte a questo scenario allarmante, è fondamentale mettere in atto strategie di intervento e prevenzione efficaci e mirate. L’Osservatorio per le Dipendenze della Provincia di Treviso si propone di approfondire le interazioni tra i diversi fattori di rischio e di protezione, al fine di orientare e mettere a punto interventi preventivi che favoriscano l’adozione di stili di vita sani e promuovano il benessere in ogni contesto.
È necessario un approccio olistico che coinvolga le famiglie, le scuole, le istituzioni e gli esperti del settore, al fine di creare una rete di supporto per gli adolescenti e aiutarli a trovare la propria strada in questa “modernità liquida”. È importante promuovere la consapevolezza dei rischi legati al consumo di sostanze psicoattive, favorire la comunicazione e il dialogo tra genitori e figli, sostenere l’attività sportiva e culturale, e offrire servizi di assistenza psicologica accessibili a tutti.
Oltre i numeri: Un invito alla riflessione e all’azione
L’analisi contenuta nell’articolo fornisce una visione allarmante della situazione degli adolescenti italiani, tuttavia questo quadro deve fungere da stimolo piuttosto che da deterrente. La necessità imperativa è quella di indagare sulle ragioni profonde per cui molti giovani si avvicinano al consumo di sostanze psicoattive e manifestano attitudini rischiose; solo così possiamo offrire l’assistenza opportuna per affrontare efficacemente tali sfide.
L’insegnamento della psicologia cognitiva evidenzia la connessione tra pensieri, emozioni e azioni. I ragazzi soggetti a stress emotivo o sentimenti d’insufficienza spesso cercano conforto attraverso l’uso di queste sostanze senza considerarne gli effetti deleteri sul lungo periodo. Risulta essenziale guidarli nella creazione di metodi salutari per fronteggiare il disagio emotivo.
Inoltre, un principio rilevante proveniente dalla psicologia comportamentale sottolinea come il contesto sociale sia cruciale nella formazione delle condotte giovanili. I minorenni ricevono stimoli significativi dalle relazioni con coetanei, dall’influenza dei media e dalle normatività culturali del loro ambiente vitale. Risulta essenziale promuovere un contesto sociale caratterizzato da positività e sostegno, affinché i giovani possano percepirsi come parte integrante della comunità, godere di una valorizzazione autentica e ricevere l’incoraggiamento necessario per adottare comportamenti salutari.
In sintesi, è indispensabile un lavoro sinergico volto a tutelare il benessere degli adolescenti e facilitare la loro crescita in maniera sana e consapevole. Solo in questo modo potremo assicurare loro un futuro più luminoso.