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- Oltre 50 studenti siciliani hanno partecipato all'evento sulle neuroscienze.
- Il cervello umano pesa tra 1300 e 1400 grammi.
- Circa 100 miliardi di neuroni compongono il cervello umano.
Un’immersione nelle neuroscienze: la Scuola Superiore di Catania apre le porte al futuro
Il 23 aprile 2025, la Scuola Superiore di Catania ha ospitato un evento di preparazione alle Olimpiadi di Neuroscienze, trasformandosi in un vivace centro di apprendimento e scoperta. L’iniziativa, giunta alla sua seconda edizione, ha visto la partecipazione di oltre 50 studenti provenienti da diversi istituti superiori della Sicilia. L’obiettivo principale è stato quello di fornire una solida base teorica e pratica nel campo delle neuroscienze, stimolando l’interesse e la passione per questa disciplina complessa e affascinante.
L’evento è stato organizzato dagli allievi dell’ambito biomedico della Scuola Superiore di Catania, che hanno messo a disposizione le proprie competenze per preparare lezioni frontali, quiz interattivi e momenti di confronto. L’iniziativa ha rappresentato un’opportunità per rafforzare il legame tra la scuola d’eccellenza e gli studenti delle scuole superiori, aprendo le porte al territorio e promuovendo l’orientamento verso studi universitari di alto livello.
Esplorando i confini del cervello: dalla ricerca all’applicazione
Durante lo stage, gli studenti hanno avuto l’opportunità di partecipare a seminari, tavole rotonde e incontri con esperti del settore. In particolare, i mini-talk “Pillole di ricerca” hanno offerto uno sguardo sulle ricerche in corso presso l’Università di Catania, con focus su temi come l’Alzheimer, il Parkinson, le differenze di genere nel deterioramento cognitivo e lo sviluppo di metodi multidimensionali per gli studi in vitro.
Un segmento particolarmente illuminante è stato l’appuntamento “Dal laboratorio alla console: Videogiochi, NAO e Neuroscienze a confronto”, che ha indagato il ruolo cruciale della tecnologia nell’incremento delle capacità cognitive e nel recupero neuropsicologico.
L’interazione con NAO, un robot umanoide progettato per supportare bambini con disturbi del neurosviluppo, ha dimostrato come scienza, tecnologia e futuro possano collaborare per abbattere barriere e creare nuove opportunità in ambito educativo, sociale e sanitario.
Un altro seminario degno di nota è stato quello tenuto dal prof. Martino Ruggieri, che ha condiviso l’esperienza di un trattamento intracranico realizzato con tecnologie all’avanguardia su una paziente affetta da una rara malattia genetica. Questo caso ha evidenziato le potenzialità della medicina neurogenica e l’importanza della ricerca scientifica per affrontare patologie complesse.

Il cervello umano: un universo da scoprire
Il cervello, con il suo peso compreso tra 1.300 e 1.400 grammi, è l’organo più complesso e affascinante del corpo umano. Composto da circa 100 miliardi di neuroni, interconnessi attraverso una fitta rete di connessioni, è responsabile di tutte le nostre funzioni cognitive, emotive e comportamentali.
La scoperta della specializzazione emisferica, attribuita a Roger Sperry, ha rivoluzionato la nostra comprensione del cervello. L’emisfero sinistro è associato alla razionalità, alla logica, al linguaggio e ai processi sequenziali, mentre l’emisfero destro è legato all’elaborazione visiva, all’organizzazione spaziale e all’interpretazione emotiva. Tuttavia, è importante sottolineare che i due emisferi non operano in modo indipendente, ma sono strettamente connessi e collaborano per integrare le informazioni e garantire un funzionamento ottimale.
Anatomicamente e funzionalmente, il cervello è suddiviso in quattro lobi: frontale, parietale, temporale e occipitale. Il lobo frontale è la sede delle funzioni esecutive, dell’apprendimento, della memoria, del movimento e del linguaggio. Il lobo parietale è coinvolto nella comprensione del linguaggio scritto e parlato, nella memoria delle parole, nelle capacit matematiche e nelle abilit visuo spaziali
Il lobo parietale è deputato alla comprensione del linguaggio, sia scritto che orale, alla ritenzione mnemonica dei vocaboli, alle competenze di calcolo e alle capacità di elaborazione visuo-spaziale.
il lobo temporale responsabile della percezione visiva della memoria dell affettivit della vita di relazione dei comportamenti istintivi e del riconoscimento visivo
Il lobo temporale gestisce la percezione visuale, la memoria, le reazioni emotive, le interazioni sociali, le condotte innate e l’identificazione di elementi visivi.
La cognitività, intesa come l’insieme delle abilità atte ad utilizzare ed integrare molteplici capacità cerebrali, comprende l’apprendimento, la memoria, il linguaggio, l’attenzione complessa, la funzione percettivo-motoria e le funzioni esecutive.
Oltre i confini della conoscenza: il futuro delle neuroscienze
L’evento di Catania ha rappresentato un’importante occasione per avvicinare i giovani al mondo delle neuroscienze e per stimolare la loro curiosità e il loro interesse verso questa disciplina in continua evoluzione. La ricerca scientifica nel campo delle neuroscienze è fondamentale per comprendere i meccanismi che regolano il funzionamento del cervello e per sviluppare nuove terapie per le malattie neurologiche e psichiatriche.
Il futuro delle neuroscienze è ricco di promesse e di sfide. Le nuove tecnologie, come la neuroimaging e la stimolazione cerebrale, offrono strumenti sempre più potenti per studiare il cervello e per intervenire in modo mirato sulle sue funzioni. La collaborazione tra ricercatori, medici e ingegneri è essenziale per tradurre le scoperte scientifiche in applicazioni cliniche concrete e per migliorare la qualità della vita delle persone affette da disturbi neurologici e psichiatrici.
Amici, riflettiamo un attimo. Avete presente quando vi capita di dimenticare dove avete messo le chiavi di casa? Ecco, quella è la memoria di lavoro che fa cilecca! In termini di psicologia cognitiva, si tratta di un deficit temporaneo nel mantenimento e nella manipolazione delle informazioni. Ma non preoccupatevi, capita a tutti!
Ora, alziamo un po’ l’asticella. Sapete che esistono tecniche di neurofeedback che permettono di allenare il cervello a modulare la propria attività elettrica? In pratica, si impara a controllare le proprie onde cerebrali per migliorare l’attenzione, ridurre l’ansia o potenziare le performance cognitive. È un po’ come fare ginnastica per il cervello! Pensate a quanto potrebbe essere utile per chi soffre di ADHD o per chi vuole semplicemente ottimizzare le proprie capacità mentali. Che ne dite, proviamo a dare una chance al nostro cervello?