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- Avvio di due programmi di dottorato in musicoterapia e neuroscienze, finanziati dal bando NextGenerationEU.
- Focus sulla depressione post partum e malformazioni congenite, con oltre 50% delle mamme colpite da disturbi mentali nel periodo perinatale.
- Collaborazione internazionale per uniformare gli standard formativi, migliorando la qualità della vita attraverso l'innovazione.
Un Nuovo Capitolo nella Musicoterapia e Neuroscienze
La collaborazione tra l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria e il Conservatorio “A. Vivaldi” segna un significativo avanzamento nel campo della musicoterapia e delle neuroscienze. Grazie a questa sinergia, due programmi di dottorato sono stati avviati nell’ambito del Dottorato di Interesse Nazionale “Artistic Research on Musical Heritage”, con un focus specifico sul tema “Musicoterapia e Neuroscienze”. Le dottorande Anna Guido e Barbara Sgobbi, vincitrici dei dottorati nel settembre 2024, inizieranno il loro percorso di ricerca ad aprile. Questo progetto è reso possibile grazie al finanziamento del Conservatorio Vivaldi e dell’AOU AL, supportato dal bando NextGenerationEU, PNRR, Missione 4, componente 2 “Dalla Ricerca all’Impresa”.
Obiettivi e Tematiche di Ricerca
Anna Guido si concentrerà sulla salute riproduttiva della donna, con particolare attenzione alla salute mentale materna e al supporto alla genitorialità. Questo progetto mira a fornire nuove prospettive e strumenti per affrontare la depressione post partum, un disturbo che colpisce molte neo mamme e che può avere ripercussioni significative sulla qualità della vita familiare. Parallelamente, Barbara Sgobbi si dedicherà all’applicazione della musicoterapia nelle malformazioni congenite complesse perinatali, focalizzandosi sulla relazione madre-bambino. Il suo lavoro sarà cruciale per sviluppare nuove metodologie di supporto per le famiglie di bambini affetti da malattie rare come il morbo di Hirschsprung e malformazioni esofagee o del colon.
Innovazione e Collaborazione
Questo dottorato non solo sviluppa competenze avanzate nella ricerca sui processi percettivi e creativi legati alla musica, ma abbraccia anche un metodo collaborativo nell’ambito della ricerca e formazione, mediante la fusione di cognizioni scientifiche e artistiche con la neuroscienza musicale. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita attraverso l’innovazione e la trasparenza della ricerca, uniformando gli standard formativi italiani a quelli internazionali. Questa iniziativa si inserisce nel più ampio contesto delle Medical Humanities, un campo che unisce scienza e umanità per migliorare l’assistenza sanitaria.

Conclusioni e Prospettive Future
La sinergia tra il Conservatorio Vivaldi e l’AOU AL, avviata nel 2019, ha già portato a significativi sviluppi nel campo della musicoterapia applicata. La creazione di una Équipe Psico-Musicoterapeutica e il lancio di un Biennio Accademico di II livello in Teorie e Tecniche in Musicoterapia sono solo alcuni esempi di come questa collaborazione stia trasformando il panorama della ricerca e della formazione in Italia. Con il supporto del Centro Studi Spedalità Cura e Comunità per le Medical Humanities, diretto da Patrizia Santinon, e del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI), diretto da Antonio Maconi, il futuro della musicoterapia in Italia appare promettente.
In un contesto sempre più complesso e interconnesso, la musicoterapia si rivela una disciplina dalle potenzialità straordinarie. La sua capacità di influenzare positivamente la salute mentale e fisica, attraverso l’integrazione di arte e scienza, rappresenta una frontiera affascinante per la ricerca e l’applicazione clinica. La nozione base di psicologia cognitiva ci insegna che la percezione e l’elaborazione delle informazioni sensoriali, come la musica, possono influenzare profondamente il nostro stato emotivo e cognitivo. A livello avanzato, la psicologia comportamentale ci offre strumenti per comprendere come le esperienze musicali possano modellare il comportamento e promuovere il benessere. Riflettere su questi aspetti ci invita a considerare la musica non solo come un’arte, ma come un potente mezzo di guarigione e trasformazione personale.