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- Il Disegno di Legge 1179/2024 prevede il raddoppio della durata del Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) a 15 giorni rinnovabili.
- Il Coordinamento Nazionale per la Salute Mentale, composto da 33 associazioni nazionali, esprime preoccupazione per la possibile reintroduzione di misure coercitive.
- La II Conferenza Nazionale per la Salute Mentale è prevista a Roma il 22 e 23 novembre 2024 per discutere e contrastare questa proposta normativa.
Il Coordinamento Nazionale per la Salute Mentale, che coinvolge 33 associazioni nazionali e 100 associazioni di diverse regioni italiane, ha diffuso un appello per fermare quella che viene definita una “tragica nostalgia di manicomio”. Questo appello è stato scatenato dal Disegno di Legge 1179/2024, presentato lo scorso 27 giugno dal senatore Francesco Zaffini e ventidue parlamentari di Fratelli d’Italia e Noi Moderati.
Tra le realtà che hanno sottoscritto l’appello troviamo Unasam, Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica, Associazione Franca e Franco Basaglia, Psichiatria Democratica, Antigone, StopOpg, SOS Sanità Salute Internazionale, Rete Salute Welfare Territorio, Società della Ragione, Fondazione Zancan e Forum Salute Mentale.
Il disegno di legge preoccupa e indigna chi si occupa del diritto alla salute mentale, sancito dalla Costituzione con la legge 180/78, nota come Legge Basaglia, che ha posto fine a secoli di abusi su persone obbligate all’internamento nei manicomi, restituendo loro libertà, dignità e accesso ai diritti.
Preoccupazioni e Critiche al Disegno di Legge
L’appello evidenzia diversi elementi di preoccupazione derivanti dalla proposta presentata in Parlamento. Tra questi, la responsabilità degli interventi affidata al Ministero dell’Interno e della Giustizia, lo “sdoganamento” di “misure e trattamenti coattivi fisici, farmacologici e ambientali”, e il raddoppio della durata del Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) portata a 15 giorni rinnovabili.
La riforma Basaglia, pur avendo ottenuto successi positivi, non è stata pienamente applicata. Oggi, una grave crisi colpisce il Servizio Sanitario Nazionale, indebolito da tagli e spinte privatistiche, che sfaldano una rete già precaria di servizi sociali nei territori. Lo stato di debolezza dei Dipartimenti di Salute Mentale, che dovrebbero assicurare il diritto alla salute mentale e alle cure, espone le persone con sofferenza mentale e i loro familiari a un’inaccettabile condizione di abbandono, con prestazioni frammentate e internamento in strutture residenziali istituzionalizzanti e cronicizzanti.
Condizioni Difficili e Stigma Crescente
Crescono lo stigma e le pratiche non rispettose dei diritti, come l’estrema contenzione meccanica. La situazione è gravissima nelle carceri e nei centri per migranti, dove aumentano povertà e insicurezza. Le operatrici e gli operatori del servizio pubblico, delle cooperative sociali e delle organizzazioni del terzo settore operano in condizioni difficili, di estrema debolezza e precarietà, che si riflettono sulla qualità dell’assistenza. Le esperienze qualificate e avanzate rischiano di arretrare.
Di fronte a una situazione che espone a grandi bisogni e gravi problemi le persone con sofferenza mentale, i loro familiari e gli operatori, è necessario potenziare e finanziare le opportunità offerte dalla legge 180, già sperimentate in diverse realtà. Tuttavia, il disegno di legge Zaffini offre vecchie e fallimentari ricette.
Mobilitazione e Prospettive Future
Le associazioni non intendono subire una deriva repressiva neomanicomiale e respingono i disvalori contenuti nel Disegno di Legge Zaffini. Per questo motivo, richiamano alla mobilitazione in vista della II Conferenza Nazionale per la Salute Mentale, che si terrà a Roma il 22 e 23 novembre 2024. Questo evento rappresenterà un grande momento di lotta e proposta per affermare il principio di “Salute Mentale per Tutti: riprendiamoci i Diritti”.
Bullet Executive Summary
In conclusione, l’appello delle associazioni per fermare la “tragica nostalgia di manicomio” rappresenta una presa di posizione forte e decisa contro il Disegno di Legge 1179/2024. La mobilitazione indetta per novembre sarà un momento cruciale per riaffermare i diritti delle persone con sofferenza mentale e per potenziare le opportunità offerte dalla legge 180.
Nozione base: La psicologia cognitiva ci insegna che il benessere mentale è strettamente legato alla percezione di controllo e autonomia. Le misure coercitive proposte dal Disegno di Legge 1179/2024 rischiano di minare questi aspetti fondamentali, aggravando ulteriormente la sofferenza mentale.
Nozione avanzata: La psicologia comportamentale sottolinea l’importanza di ambienti terapeutici non punitivi per il recupero delle persone con disturbi mentali. Le pratiche coercitive e istituzionalizzanti possono rafforzare comportamenti disfunzionali e aumentare il rischio di cronicizzazione, rendendo ancora più difficile il percorso di guarigione.
Riflettendo su questi aspetti, è evidente come la direzione proposta dal Disegno di Legge 1179/2024 possa rappresentare un pericoloso passo indietro nel trattamento della salute mentale, richiedendo una risposta collettiva e determinata per salvaguardare i diritti e la dignità di tutte le persone coinvolte.
- Sito ufficiale di Unasam, associazione promotrice dell'appello per fermare la nostalgia di manicomio, con informazioni sulla riforma Basaglia e i diritti per la salute mentale
- Pagina ufficiale dell'appello del Coordinamento Nazionale per la Salute Mentale contro il Disegno di Legge 1179/2024
- Sito ufficiale della Fondazione Zancan, coinvolta nell'appello contro il Disegno di Legge 1179/2024, per approfondire la loro posizione e iniziative sulla salute mentale.