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Ormoni e transizione: come gestire l’impatto psicologico?

Scopri come la terapia ormonale influisce sull'umore e sulla salute mentale delle persone transgender e non binarie, e quali strategie di supporto psicologico adottare.
  • La terapia ormonale influenza i neurotrasmettitori come serotonina e dopamina.
  • L'aumento di estrogeni può migliorare l'umore, ma causare instabilità.
  • Il testosterone può aumentare energia e irritabilità.
  • Monitorare funzionalità epatica e profilo lipidico è essenziale.
  • La terapia può ridurre la disforia migliorando l'autostima.
  • Crescita mortalità connessa a suicidio e abuso di sostanze.

Ormoni e umore: l’impatto psicologico della transizione di genere

La transizione di genere è un percorso complesso che incide sulle dimensioni fisica, emotiva e sociale dell’individuo. La terapia ormonale (Th), elemento centrale di questo processo, genera trasformazioni fisiche specifiche, ma esercita anche un’influenza significativa sull’umore e sulla salute mentale. Comprendere l’interazione tra le fluttuazioni ormonali e il benessere psicologico è fondamentale per offrire un sostegno efficace alle persone transgender e non binarie durante questo cammino. La Th ha l’obiettivo di allineare i caratteri sessuali secondari all’identità di genere desiderata, un processo che può produrre effetti rilevanti sull’equilibrio emotivo e sullo stato d’animo.

Il legame biologico tra ormoni e umore

Gli ormoni sessuali, come estrogeni e testosterone, sono potenti regolatori dell’attività cerebrale e, di conseguenza, dell’umore. Essi agiscono su neurotrasmettitori specifici, come serotonina e dopamina, che svolgono un ruolo nella regolazione dell’umore, dell’ansia e della motivazione. Durante la transizione di genere, la terapia ormonale si propone di riequilibrare i livelli di questi ormoni, per adeguarli all’identità di genere della persona. Questo cambiamento può avviare una serie di conseguenze psicologiche. Ad esempio, l’aumento dei livelli di estrogeni nelle persone transgender MtF (da maschio a femmina) può essere correlato a un miglioramento dell’umore e a una diminuzione dell’ansia, ma, in determinate situazioni, anche a una maggiore instabilità emotiva. In particolare, la terapia estrogenica può ridurre la libido e portare alla progressiva scomparsa delle erezioni, effetti spesso percepiti positivamente dalla persona (SIAMS). Allo stesso modo, l’incremento dei livelli di testosterone nelle persone transgender FtM (da femmina a maschio) può aumentare l’energia e il desiderio sessuale, ma anche causare irritabilità o aggressività in alcuni soggetti. È di primaria importanza evidenziare che la reazione individuale alla terapia ormonale varia notevolmente.

Studi specifici hanno esaminato gli effetti della deprivazione o della somministrazione di ormoni sessuali sulla crescita dei capelli e sulla produzione di sebo (Giltay EJ, Gooren LJ. J Clin Endocrinol Metab 2000). La terapia ormonale influenza anche la composizione corporea, promuovendo l’accumulo di tessuto adiposo sottocutaneo sui fianchi nelle transwomen e riducendo il grasso addominale e la massa muscolare.

Nei soggetti MtF sottoposti a terapia ormonale, è essenziale monitorare con attenzione gli indici di funzionalità epatica e il profilo lipidico, come indicato dalle linee guida SIAMS. *E’ infatti possibile riscontrare una diminuzione dell’efficienza dell’azione della lipasi epatica e della lipoproteina lipasi. In caso di riscontro di valori di transaminasi che superino di tre volte i limiti superiori della norma, è necessario sospendere il trattamento.

Cambiamenti psicologici durante il percorso di transizione

La transizione di genere non è unicamente una trasformazione fisica, ma un processo psicologico complesso e profondo. Molte persone transgender sperimentano la disforia di genere, una sensazione di disagio o sofferenza generata dalla discrepanza tra il sesso assegnato alla nascita e l’identità di genere sentita. La terapia ormonale e altri interventi medici possono alleviare la disforia, migliorando l’umore e l’autostima. Tuttavia, la transizione può anche essere fonte di stress e incertezza, con conseguente ansia, depressione e altri problemi di salute mentale. La transfobia interiorizzata e le preoccupazioni legate all’immagine corporea possono accentuare ulteriormente tali problemi. Studi hanno rivelato un incremento della mortalità nei soggetti transessuali, in parte connesso all’aumento del rischio di suicidio e all’abuso di sostanze.

La percezione del proprio corpo si trasforma durante la transizione, e ciò può avere un impatto positivo sull’umore e sull’autostima. In alcuni casi, le persone transgender possono sperimentare “euforia di genere”, un senso di gioia e liberazione che nasce dal sentirsi più a proprio agio nel proprio corpo e nella propria identità.

Strategie di supporto psicologico

Un supporto psicologico adeguato è essenziale per assistere le persone transgender e non binarie nella gestione delle fluttuazioni emotive e psicologiche che possono emergere durante la transizione. Diverse strategie possono rivelarsi utili:

*Terapia individuale: Offre uno spazio sicuro per esplorare sentimenti, esperienze e sfide. La terapia cognitivo-comportamentale (Cbt) può aiutare a gestire ansia e depressione, modificando pensieri e comportamenti negativi. La terapia psicodinamica permette di esplorare le radici profonde della disforia di genere e risolvere conflitti interiori. La terapia affermativa di genere, specifica per supportare e valorizzare l’identità di genere, aiuta a sviluppare un senso di sé positivo e ad affrontare discriminazioni e pregiudizi.
*Terapia di gruppo: I gruppi di supporto tra pari creano un senso di comunità e comprensione. Condividere esperienze con altre persone transgender può ridurre l’isolamento e sviluppare strategie di coping efficaci.
*Terapia familiare: La transizione può avere un impatto sulla famiglia e sugli amici. La terapia familiare può migliorare la comunicazione e la comprensione, facilitando un processo di accettazione e sostegno.

Oltre al supporto professionale, è cruciale che le persone transgender sviluppino strategie di coping sane per gestire lo stress e promuovere il benessere. Queste strategie includono l’esercizio fisico, la mindfulness, attività creative (arte, musica, scrittura) e il trascorrere del tempo con persone che offrono comprensione e supporto.

Ricerca futura e implicazioni cliniche

La ricerca sugli effetti a lungo termine della terapia ormonale sulla salute mentale delle persone transgender è in corso. Studi longitudinali sono necessari per comprendere meglio l’impatto degli ormoni sull’umore, sull’ansia, sulla depressione e altri aspetti della salute mentale nel tempo. Inoltre, è importante valutare l’efficacia delle diverse strategie di supporto psicologico per identificare gli approcci più efficaci. La ricerca futura dovrebbe concentrarsi anche sullo sviluppo di interventi specifici per affrontare la transfobia interiorizzata e le preoccupazioni per l’immagine corporea.

Verso un futuro di supporto e comprensione

In conclusione, la transizione di genere è un percorso individuale e complesso che richiede un approccio olistico, integrando supporto medico, psicologico e strategie di coping personalizzate. La terapia ormonale, sebbene centrale, può avere effetti variabili sull’umore e sulla salute mentale. È essenziale che i professionisti sanitari siano consapevoli delle sfide psicologiche che le persone transgender possono affrontare e che siano in grado di fornire un supporto adeguato e compassionevole. Questo processo di transizione è una sfida complessa ma profondamente trasformativa.

A questo proposito, è importante ricordare un concetto fondamentale della psicologia cognitiva: la plasticità cerebrale. Il nostro cervello è costantemente in evoluzione, adattandosi alle nuove esperienze e rimodellandosi in risposta ai cambiamenti ambientali. La transizione di genere, con le sue implicazioni ormonali e sociali, rappresenta una potente esperienza che può indurre cambiamenti significativi nella struttura e nella funzione cerebrale.
Approfondendo ulteriormente, possiamo parlare di
“embodied cognition” (cognizione incarnata), un approccio che sottolinea come la nostra cognizione sia profondamente radicata nel corpo e nelle interazioni con l’ambiente. La transizione di genere, attraverso la terapia ormonale e la chirurgia, modifica l’esperienza corporea, e questo a sua volta influenza la nostra identità, le nostre emozioni e il nostro modo di interagire con il mondo. È un processo che ci ricorda quanto siamo interconnessi con il nostro corpo e con l’ambiente che ci circonda.* Riflettiamoci un momento: riconoscere la profonda influenza del corpo sulla mente e sull’identità apre nuove prospettive per il supporto psicologico e medico alle persone transgender, promuovendo un approccio più integrato e personalizzato.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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