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Il contenzioso strategico di StraLi per la salute mentale in carcere: un’analisi approfondita

Scopri come l'associazione StraLi utilizza il contenzioso strategico per affrontare le violazioni dei diritti umani nei carceri italiani, con un focus sulla salute mentale dei detenuti.
  • L'associazione StraLi, fondata nel 2017, utilizza il contenzioso strategico per ottenere pronunce significative da corti nazionali e sovranazionali.
  • Il caso Saad contro Italia ha messo in luce le criticità delle liste d'attesa per il collocamento in Rems, evidenziando un'attesa di oltre sette mesi.
  • Le sentenze della Corte Edu, come quelle nei casi 'Saad contro Italia' e 'Citraro e Molino contro Italia', spesso rimangono inattuate in Italia, richiedendo interventi legislativi adeguati.

Il contenzioso strategico emerge come uno strumento cruciale nella difesa dei diritti umani, in particolare per la salute mentale delle persone detenute. L’associazione non profit StraLi, fondata nel 2017 a Torino, ha abbracciato questo approccio per affrontare le violazioni sistemiche nei luoghi di detenzione. Attraverso la selezione di casi emblematici, StraLi cerca di ottenere pronunce significative da corti nazionali e sovranazionali, come la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Corte Edu), che possano avere un effetto a cascata su situazioni simili. Un esempio emblematico è il caso “Saad contro Italia”, dove una persona con gravi patologie psichiatriche è stata costretta a rimanere in carcere per oltre sette mesi in attesa di un posto in una Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (Rems), con gravi ripercussioni sulla sua salute mentale. Questo caso sottolinea la criticità delle liste d’attesa per il collocamento in Rems e la necessità di una maggiore attenzione alle misure cautelari per le persone con problemi psichiatrici.

Progetto “A Mente Libera”: Un Impegno per il Cambiamento

Il progetto “A Mente Libera”, sostenuto da Project System, rappresenta un’iniziativa chiave di StraLi per promuovere la salute mentale in carcere. Questo progetto si articola su tre livelli: la difesa legale tramite il contenzioso strategico, la sensibilizzazione della società civile, e le azioni di advocacy per il cambiamento sistemico. L’obiettivo è affrontare le carenze del sistema penitenziario italiano, tristemente noto per le sue lacune nella gestione della salute mentale. StraLi mira a creare una rete di professionisti ed esperti per supportare queste azioni, coinvolgendo anche le fasce più giovani della popolazione per promuovere una cultura di tutela dei diritti umani.

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  • 👏 Grande iniziativa da parte di StraLi per migliorare......
  • 😡 Ancora troppi ostacoli nell'implementazione delle sentenze europee......
  • 🤔 E se la resilienza fosse la chiave per una nuova......

Le Sfide della Implementazione delle Sentenze della Corte Europea

Nonostante le sentenze della Corte Edu siano spesso chiare e significative, la loro implementazione nei paesi membri, come l’Italia, rimane una sfida. Le sentenze richiedono interventi legislativi e governativi adeguati, ma spesso restano inattuate. StraLi ha partecipato attivamente al processo di verifica dell’implementazione delle sentenze tramite il Consiglio d’Europa, utilizzando strumenti come le comunicazioni “Rule 9”. Queste comunicazioni sono state utilizzate in casi come “Saad contro Italia” e “Citraro e Molino contro Italia”, quest’ultimo riguardante un caso di suicidio in carcere, evidenziando l’urgenza di affrontare il problema dei suicidi negli istituti penitenziari italiani. La cooperazione con le università e l’organizzazione di workshop per studenti di giurisprudenza e psicologia sono ulteriori strategie adottate da StraLi per promuovere il cambiamento.

Verso un Sistema Penitenziario Più Umano

L’attuale condizione degli istituti penitenziari italiani è critica: l’incremento del numero dei suicidi evidenzia una sofferenza profonda tra i detenuti. Questa tendenza è indicativa di una crisi su larga scala che supera le sole questioni legate alla salute mentale per includere temi quali il rispetto della dignità umana e le opportunità offerte ai reclusi. Un sistema giudiziario implacabile nella negazione delle misure alternative per pene imminenti alla scadenza contribuisce ad aggravare questo quadro già complesso. Le istituzioni devono riconoscere l’urgenza di sviluppare politiche più compassionevoli ed inclusive, rispondendo ai bisogni peculiari dei soggetti con patologie psichiatriche.

Nella prospettiva della psicologia cognitiva, si rivela cruciale comprendere gli effetti deleteri dell’ambiente carcerario sulla salute mentale dei detenuti; questo ambiente non solo aggrava problemi mentali preesistenti ma può generare nuove criticità. L’assenza di libertà personale, unitamente a una carenza di stimoli positivi e ad atmosfere sovente ostili, concorre al peggioramento cognitivo e comportamentale significativo nei prigionieri. Un’idea all’avanguardia da tenere presente è quella della resilienza, definita come la capacità degli individui di adattarsi positivamente in situazioni avverse. Facilitare lo sviluppo della resilienza all’interno delle strutture carcerarie potrebbe rappresentare una valida strategia per migliorare le condizioni mentali dei reclusi mediante programmi terapeutici e attività psicologiche che favoriscano il benessere mentale. Analizzando questi aspetti appare chiaro quanto sia fondamentale un sistema che vada oltre alla sola funzione punitiva per includere processi riabilitativi e supportivi, rispettando così il valore innato di ciascun individuo e tutelando il diritto a una vita dignitosa anche durante la detenzione.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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