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- Il Disegno di Legge 1179/2024 introduce misure di sicurezza speciali, richiamando pratiche manicomiale del 1909.
- Il controllo delle persone con sofferenza mentale sarà affidato al ministro dell'Interno e della Giustizia, sentito il ministro della Salute.
- La Società Italiana di Psichiatria stima che 800 mila persone siano assistite ogni anno nei Dipartimenti di Salute Mentale.
Il Disegno di Legge 1179/2024, intitolato “Disposizioni in materia di tutela della salute mentale”, presentato dal senatore Zaffini e sostenuto da altri ventidue senatori di Fratelli d’Italia e due di Noi Moderati, ha suscitato un acceso dibattito nel panorama politico e sociale italiano. Questo disegno di legge è stato percepito come un tentativo di ritorno a pratiche manicomiale, suscitando preoccupazione tra gli operatori del settore e le associazioni per i diritti dei pazienti psichiatrici. La proposta di legge, infatti, sembra mettere in discussione i principi fondamentali sanciti dalla Legge 180/78, nota come Legge Basaglia, che ha chiuso i manicomi in Italia e ha avviato un processo di deistituzionalizzazione dei pazienti psichiatrici.
Il Disegno di Legge 1179/2024: Un’Analisi Dettagliata
Il Disegno di Legge 1179/2024 propone una serie di misure che, secondo i critici, potrebbero riportare l’Italia indietro di decenni nella gestione della salute mentale. Tra le proposte più controverse vi è l’introduzione di “misure di sicurezza” speciali, che richiamano alla memoria le pratiche manicomiale del passato. Queste misure includono trattamenti coattivi fisici, farmacologici e ambientali, che evocano il regolamento manicomiale del 1909. Il disegno di legge prevede che il controllo e la custodia delle persone con sofferenza mentale siano affidati al ministro dell’Interno e della Giustizia, sentito il ministro della Salute, riportando così la gestione della salute mentale sotto l’egida del potere giudiziario e del Viminale.
La preoccupazione principale è che queste misure possano portare alla riapertura dei manicomi, sebbene sotto una nuova veste. La Legge Basaglia, approvata nel 1978, ha chiuso i manicomi in Italia e ha avviato un processo di deistituzionalizzazione che ha restituito dignità e diritti ai pazienti psichiatrici. Tuttavia, il Disegno di Legge 1179/2024 sembra minare questi progressi, proponendo soluzioni che molti considerano obsolete e dannose.
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- 🚫 Un grave passo indietro per la dignità dei pazienti......
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Le Critiche al Disegno di Legge
Le critiche al Disegno di Legge 1179/2024 sono numerose e provengono da diverse parti della società. Angelo Summa, segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, ha definito il disegno di legge “regressivo, pericoloso, autoritario e antidemocratico”. Summa ha sottolineato che la Legge Basaglia ha posto fine a secoli di abusi nei confronti di migliaia di persone obbligate all’internamento nei manicomi, restituendo loro libertà, dignità e accesso ai diritti. Tuttavia, la riforma Basaglia non è stata pienamente applicata e la situazione attuale è peggiorata a causa della crisi del servizio sanitario nazionale, indebolito da tagli e spinte privatistiche.
I critici sostengono che il Disegno di Legge 1179/2024 non affronta i problemi reali della salute mentale in Italia, ma propone soluzioni che ripropongono la pericolosità della persona con sofferenza mentale come oggetto di controllo e custodia. Questo approccio, secondo i detrattori, è in netto contrasto con i principi della Legge Basaglia, che ha promosso un modello di assistenza basato sulla comunità e sul rispetto dei diritti umani.
Il Contesto Storico e Sociale
Per comprendere appieno le implicazioni del Disegno di Legge 1179/2024, è importante considerare il contesto storico e sociale in cui si inserisce. La Legge Basaglia, approvata nel 1978, è stata una delle prime leggi al mondo a disporre la chiusura dei manicomi e ha fatto dell’Italia un modello di riferimento per la deistituzionalizzazione dei pazienti psichiatrici. La legge ha segnato una svolta nel mondo dell’assistenza ai pazienti psichiatrici, ponendo fine a pratiche disumane e restituendo dignità e diritti ai pazienti.
Tuttavia, a più di quarant’anni dalla sua approvazione, la Legge Basaglia non è stata pienamente applicata in tutto il territorio nazionale. La situazione è ancora molto disomogenea da nord a sud, con una distribuzione iniqua dei servizi di salute mentale e una carenza di risorse e personale. La Società Italiana di Psichiatria ha stimato che ogni anno sono 800 mila le persone assistite nei Dipartimenti di Salute Mentale, con 370 mila nuove visite per problemi legati alla psiche. Questi numeri sono destinati a crescere, se è vero che, come stimato dall’OMS, in poco più di dieci anni le malattie mentali si posizioneranno al primo posto, sorpassando quelle cardiovascolari.
Possibilità di Riapertura dei Manicomi
Una delle questioni più controverse sollevate dal Disegno di Legge 1179/2024 è la possibilità che possa portare alla riapertura dei manicomi. Sebbene il disegno di legge non menzioni esplicitamente la riapertura dei manicomi, le misure proposte evocano fortemente le pratiche manicomiale del passato. L’introduzione di trattamenti coattivi fisici, farmacologici e ambientali, nonché il controllo e la custodia delle persone con sofferenza mentale affidati al ministro dell’Interno e della Giustizia, richiamano alla memoria le pratiche manicomiale del passato.
La preoccupazione principale è che queste misure possano portare a un ritorno a un modello di assistenza basato sulla custodia e sul controllo, piuttosto che sulla cura e sul rispetto dei diritti umani. Questo sarebbe un passo indietro rispetto ai progressi compiuti con la Legge Basaglia, che ha promosso un modello di assistenza basato sulla comunità e sul rispetto dei diritti umani.
Rischi di Pratiche Coercitive
Le critiche principali riguardano:
- Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO): Il disegno di legge potrebbe facilitare l’uso di TSO, che sono stati storicamente utilizzati in modo abusivo. Gli esperti avvertono che un uso improprio di queste misure potrebbe portare a situazioni simili a quelle vissute nei manicomi
- Mancanza di Trasparenza e Diritti: La proposta non sembra garantire sufficienti protezioni per i diritti delle persone con disagio psichico, il che potrebbe tradursi in una mancanza di trasparenza nelle decisioni riguardanti la loro cura e trattamento
- Stigmatizzazione e Isolamento: Ritorni a pratiche coercitive possono anche contribuire a una stigmatizzazione delle persone con disturbi mentali, riportandole a una condizione di isolamento sociale e marginalizzazione, simile a quella dei manicomi del passato
Bullet Executive Summary
In conclusione, il Disegno di Legge 1179/2024 rappresenta una sfida significativa per il sistema di salute mentale in Italia. Le misure proposte, che evocano fortemente le pratiche manicomiale del passato, hanno suscitato preoccupazione tra gli operatori del settore e le associazioni per i diritti dei pazienti psichiatrici. La Legge Basaglia, approvata nel 1978, ha chiuso i manicomi in Italia e ha avviato un processo di deistituzionalizzazione che ha restituito dignità e diritti ai pazienti psichiatrici. Tuttavia, il Disegno di Legge 1179/2024 sembra minare questi progressi, proponendo soluzioni che molti considerano obsolete e dannose.
Una nozione base di psicologia cognitiva applicabile al tema dell’articolo è l’importanza del contesto sociale e ambientale nella gestione della salute mentale. La deistituzionalizzazione promossa dalla Legge Basaglia ha dimostrato che un approccio basato sulla comunità e sul rispetto dei diritti umani può migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti psichiatrici.
Una nozione avanzata di psicologia comportamentale applicabile al tema dell’articolo è l’importanza della personalizzazione dei trattamenti. Ogni individuo con sofferenza mentale ha bisogni unici e richiede un approccio terapeutico personalizzato. Le misure coattive proposte dal Disegno di Legge 1179/2024 rischiano di ignorare questa complessità, trattando i pazienti come oggetti di controllo piuttosto che come individui con diritti e bisogni specifici.
In definitiva, è fondamentale che qualsiasi riforma della salute mentale in Italia tenga conto dei progressi compiuti con la Legge Basaglia e promuova un modello di assistenza basato sulla comunità, sul rispetto dei diritti umani e sulla personalizzazione dei trattamenti. Solo così si potrà garantire una gestione efficace e umana della salute mentale nel nostro paese.