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- Il numero di psicologi nel SSN è diminuito da 5.675 a meno di 5.000 tra il 2013 e il 2017, con una media di 8,5 unità per 100.000 abitanti.
- Solo il 0,8% del personale del SSN è composto da psicologi, con un professionista ogni circa 12.000 cittadini.
- Durante la pandemia, l'86,6% dei ricoverati nelle terapie intensive per COVID ha riportato problemi psicologici significativi.
- Il modello proposto dal CNOP mira a integrare la psicologia nei LEA e nel PNRR per migliorare la sanità pubblica.
- Ogni euro speso per interventi psicologici può ridurre i costi tra 15 e 50 euro, secondo il Washington State Institute for Public Policy.
La psicologia nel Sistema Sanitario Nazionale (SSN) italiano sta attraversando una fase critica. Secondo una mappatura recente dei servizi di psicologia nelle aziende del SSN, il numero di psicologi è diminuito drasticamente nel corso degli anni. Nel quinquennio 2013-2017, il numero di psicologi è sceso da 5.675 a meno di 5.000, con una media di 8,5 unità per 100.000 abitanti. Attualmente, la dotazione di psicologi rappresenta solo lo 0,8% del personale del SSN, con un professionista ogni circa 12.000 cittadini.
Nonostante l’importanza della psicologia per la promozione, prevenzione, diagnosi, sostegno, cura e riabilitazione, il gap tra domanda e offerta di servizi psicologici è significativo. Solo un paziente su quattro riceve assistenza psicologica attraverso il SSN, mentre metà dei pazienti deve rivolgersi privatamente. Questo problema è particolarmente acuto tra i giovani adulti e gli anziani, che spesso non ricevono l’assistenza psicologica necessaria.
La Pandemia e l’Inadeguatezza del Sistema
La pandemia di COVID-19 ha ulteriormente evidenziato l’inadeguatezza del sistema psicologico nel SSN. L’86,6% dei ricoverati nelle terapie intensive per COVID ha riportato problemi psicologici significativi, richiedendo riabilitazione neuropsicologica. Inoltre, il 56% dei ricoverati e il 34% dei positivi in quarantena hanno manifestato sequele psicologiche. Questi dati hanno spinto la categoria professionale degli psicologi a elaborare un documento per incrementare la presenza degli psicologi nei contesti di cura.
Il documento, presentato al Congresso Nazionale del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP), propone l’attuazione delle aree funzionali di psicologia previste dalla legge 176 del 2020. Questo modello organizzativo mira a garantire interventi psicologici previsti nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
La Psicologia Ospedaliera
La psicologia ospedaliera è un’altra area critica. Su un totale di 5.638 psicologi nel SSN, solo 942 lavorano in ospedale, e pochi di questi a tempo pieno. Il dolore che accompagna la malattia non è solo fisico, ma anche morale e psicologico. Tuttavia, l’intervento psicologico attivo e continuativo è spesso carente nelle strutture ospedaliere, nonostante studi dimostrino che la farmacoterapia unita alla terapia psicologica aumenti le possibilità di compliance.
Lo psicologo ospedaliero non solo supporta i pazienti, ma anche gli operatori sanitari, facilitando le relazioni e migliorando la qualità globale del processo di cura. Indagini mostrano che lo stress psicologico può aumentare del 40% il tempo di guarigione delle ferite chirurgiche. Inoltre, la presenza di uno psicologo può ridurre i costi sanitari, prevenendo comportamenti a rischio e migliorando la gestione delle situazioni croniche.
Proposte per il Futuro
Per affrontare queste criticità, è necessario un salto di qualità nel SSN. Il modello organizzativo proposto dal CNOP prevede la presenza di psicologi in quattro ambiti principali: cure primarie, servizi specialistici, ospedali e organizzazione del personale. Questo modello mira a integrare la componente psicologica nei processi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione.
Il Washington State Institute for Public Policy ha dimostrato che ogni euro speso per interventi psicologici per depressione e ansia genera una riduzione dei costi tra 15 e 50 euro. Prevenendo disturbi e malattie, e rendendo efficaci le cure per la gestione delle situazioni croniche, si può migliorare la salute dei cittadini e risparmiare per le casse dello Stato.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la psicologia nel SSN italiano è in una situazione critica, con un numero insufficiente di psicologi e una cattiva organizzazione delle risorse. La pandemia ha ulteriormente evidenziato queste carenze, rendendo urgente un intervento per migliorare la situazione. La proposta del CNOP di integrare la psicologia nei LEA e nel PNRR rappresenta un passo importante verso una sanità più integrata e umana.
Notazione Base: La psicologia cognitiva ci insegna che il benessere mentale è strettamente legato al benessere fisico. Ignorare la componente psicologica della salute può portare a un peggioramento delle condizioni fisiche e a un aumento dei costi sanitari.
Notazione Avanzata: La psicologia comportamentale sottolinea l’importanza di interventi preventivi e di supporto continuo per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Implementare modelli organizzativi che includano la psicologia può portare a una sanità più efficiente e umana.
Riflettendo su queste tematiche, è evidente che investire nella psicologia non è solo una questione di benessere individuale, ma anche di sostenibilità del sistema sanitario. Aiutare la psiche significa aiutare la vita, e questo deve essere un obiettivo prioritario per il futuro del SSN.
Per approfondire:
Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
